martedì 29 gennaio 2008

La grande siccità nella corte delle scimmie


Il governo Prodi è caduto. Evviva “ lu “ governo !
Dopo mortadelle ingurgitate a mo di pasto per mastini e champagne conservato da capodanno per l'occasione di tirar fuori il meglio da chi meriterebbe si e no di tenere in mano una bottiglia di gazzosa, la nostra avvenente classe politica ci ha regalato l'ennesimo penultimo atto di una barbarie mediatica spesa a suon e soldi di contribuenti.
Quel “ bivacco di manipoli “ che sembrava fosse una caratteristica dl proto fascismo torna inevitabilmente a guarnine le nostre insulse iornate Europeiste.
Sarebbe necessario chiedersi di quale Europa ma non vorremmo aggiungere ad una retorica necessaria una semi apparente e quindi vai col tango.
E' crisi nel pianeta delle scimmie; è crisi di siccità.
Intellettuale anzitutto e poi politica e il problema riaffiora ogni volta che assistiamo a scene di gaudio magno nella caduta di questo o quest' altro personaggio, non rendendoci conto forse che lì dove l'italiano medio cerca il capro espiatorio in realtà è sempre la comunità a muovervisi sotto.
Prodi è caduto ? bene ! chi dopo di lui ? “ aridatece er monnezza “ ? frutto di tanti che hanno studiato a tavolino il “ come “ far divenire un indifferente nessuno er monnezza.
Il singolo nella comunità – come concetto e contenutisticamente - non vale più una emerita, ma questo sembra che a noi “ esimia moltitudo “ non voglia entrare ne in testa ne in culo.
E allora ? alternanza di questo monopartitismo imperfettissimo dove a governare i è sempre l'altera pars dell' Uno ahimè.
Prodi, Berlusconi, Casini o chi per essi: Oves, boves et universa pecora ....
E si perchè cambia disco si ma il genere rimane eguale. E' necessario per quella stabilità trasversale e trasversalistica che li vuole compatti e nerboruti il momento che firmano i mandato quando si
“ ricaricano “ il portafoglio pur non possedendone uno in senso governativo ...
Quale alternanza ? quale alternativa ? “ o te magni sta minestra o te butti dalla finestra “.
Li però, vi è da dire che già c'è una piccola differenza; cambia lo spazio di azione e se volessimo fare un ulteriore sforzo, anche il quadro del Game.
Ma da noi alla corte ? nulla. “ Tauta aei “ all' Italiana. Giovanni Giolitti docet ! e ivolti nuvi sono quelli degli ultra settantenni il cui voto ( visto che ci troviamo nel paese della eguaglianza e libertà ) valgono triplo.
Senatori a vita che hanno visto – per loro fortuna e nostro malgrado -prima, seconda e terza repubblica e che, guarda caso, ne restano come Ercolino, sempre in piedi decidendone le sorti.
Complotto demo pluto giudaico ? massoneria ? no ragazzi ! Niente di più facile !!
Italianità: quello spirito caratterizzato da prima del 1861 col motto “ Francia o Spagna purchè se magna “.
Il Dce nel suo testamento on si capacitava del fatto che era riuscito autoritarismo, dittatura chiamatela come volete ad essere Orangotango in un paese di cappuccini.
Governare: che dura parola !
Io non mi riesco ancora a capacitare di come si ia potuti arrivare agli aerei, ad internet alal mail a bluetooth e che dir tecnologicamente si voglia rimanendo alla pietra con questi nostri governanti in camicia e cravatta per nascondere probabilmente il pelo.
Ma “ questione di peeling “ a parte non saranno certo le comiche di un Grillo parlante che riusciranno a svolgere l'empasse/ impiccio/ impaccio.
Il signor dei comico/politici ha solo trovato un altro modo per cavalcare la tigre: e sarà l'ennesima fregatura o al meglio altri chili di “ monnezza “ presentatici in balle colorate dis_infestate e de_rattizzate insomma pronte per l'uso a microonde nelle verdure o nei supplì.
E dai suppli ai supplizi il passo è breve; ma non ha importanza ...
Perchè un altro governo sicuramente che cade lo vedremo: ahi, se lo vedremo ...

L'Italia: questa “ santa “ denominazione geografica ...

Arketypo

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